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Pensa a che cosa accadrebbe se, invece di realizzare semplicemente la nostra esistenza, avessimo la follia o la saggezza di danzarla. Un filosofo francese, R. Garaudy nel suo libro "Danzare la vita" si pone questa stimolante domanda. Secondo lui è giunto il momento di costruire una società in cui l´uomo unisca armonicamente, come in una danza, la sua dimensione sociale e la sua creatività. Egli ritiene indispensabile, perciò, la rinascita della danza per realizzare un nuovo modo di vivere. Mi sembra che abbia avuto una grande intuizione. Ridare vita alla danza può essere davvero un mezzo per corrispondere al desiderio di cambiamento dell´uomo contemporaneo. Se la parola, infatti, spesso divide, la danza invece unisce. Il fenomeno delle discoteche, non nasce forse dal bisogno dei giovani di recuperare uno spazio proprio, ma "altro", dove celebrare i loro riti, ricercare nuovi rapporti personali? Con il mio libro, intendo perciò introdurti in questo tipo di proposta. La danza sacra, infatti, può essere una risposta al desiderio di vita nuova e di trasformazione di sé. Solo la scelta della costante conversione e trasfigurazione di sé, apre il cammino per un reale cambiamento.

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Don Marco Dania, dottore in teologia, è parroco nella chiesa di san Nicolao della Flüe a Lugano. Ha insegnato educazione fisica dal 1978 al 2013.Ô stato assistente diocesano di pastorale giovanile dal 1997 al 2016 e ha partecipato a sette GMG. Nel 2004 a Berna ha danzato davanti Giovanni Paolo II.

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