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Il saggio affronta l´ampio tema del cinema di found footage, concentrandosi sulla valenza delle immagini di archivio legate all orizzonte dell amatoriale e del familiare e sull´importanza del montaggio anche come operatore concettuale in questo genere di film. Il montaggio in quanto dispositivo capace di liberare le potenzialità insite nell immagine, che rimontata in nuove configurazioni offre rinnovate possibilità di senso. Il filo rosso del discorso è dato dal tema della memoria, centrale nei film a base di archivio, che si è scelto di declinare sotto tre diverse voci, certamente interrelate tra loro: memoria performativa, anamnesi e amnesia. Alla luce della riflessione sui vari aspetti della memoria attraverso il cinema dei film amatoriali vengono messe a fuoco le potenzialità creative e di emancipazione del processo mnemonico. La memoria se anche non può restituirci il passato semplicemente così come è stato, può restituire al passato la sua possibilità, con uno sguardo rivolto al futuro e a ciò che ha da venire.

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Laureata in Filosofia, ha conseguito il dottorato in Studi Culturali e un post-doc in Cultura Visuale presso l´ Università Elte di Budapest. Collabora con diverse riviste, tra cui la rivista spagnola di cultura italiana Zibaldone, di cui è redattrice.Ha curato una mostra di fotografie di scrittori italiani dal titolo "Ti racconto una cosa di me".

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