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La prospettazione di un sistema normativo basato unicamente su fonti formali rischia di risultare inadeguato rispetto al dato reale che si presenta invece come un magma incandescente in continuo movimento e che, originandosi dal "basso" dell´agire umano, trova la sua compiuta legittimazione nell´esperienza storico-reale. Si tratta di riconoscere e comprendere l´operatività della natura delle cose marittime e portuali e del loro estrinsecarsi in innumerevoli relazioni emporiali che vanno a costituire le fila di quella fitta trama rappresentata dalla lex mercatoria maritima. E´ il diritto delle genti del mare che già in epoca remota, a cominciare dalla civiltà fenicia, ha mostrato una grande sensibilità per lo sviluppo del commercio marittimo internazionale. Coloro che intendono approcciarsi allo studio del diritto marittimo devono prima di tutto riconoscere l´operatività del diritto marittimo vivente nel sistema delle fonti, potendo altresì apprezzare il valore pionieristico di questa disciplina rispetto ad altri rami del diritto.

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Simonetta Campanale, laureata nel 2010 in Giurisprudenza presso l´Università di Trieste, è attualmente dottoranda di ricerca dell´Università Ca´ Foscari di Venezia in diritto marittimo portuale.Dal 2011 lavora nell´Autorità portuale di Venezia, prima nel settore degli appalti e oggi come giurista nel settore operativo portuale.

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