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La crisi finanziaria che dal 2008 si è abbattuta sul mondo occidentale, impone l´ottimizzazione delle risorse anche in campo sanitario per evitare la corsa alla tecnologia più costosa non sostenuta da valutazione di esiti. La valutazione della tecnologia in sanità (HTA) rappresenta il ponte tra il mondo tecnico-scientifico della medicina e quello politico-amministrativo dei decisori. Prevedere e verificare se l´introduzione di una nuova tecnologia modifica la spesa e/o la qualità della sanità è oggetto dell´HTA con le sue caratteristiche multidisciplinari e multidimensionali. La medicina sta cambiando profondamente embricandosi sempre più solidalmente con altre competenze dall´economia alla statistica, dal management alla bioetica, dall´informatica all´ingegneria biomedica. Nella società attuale "tecno-medica post-umana è a rischio l´uguaglianza politica degli uomini ereditata dalla modernità e su cui si fondano le società liberali, perché con le moderne tecnologie, l´uguaglianza biologica e i criteri di equità e giustizia possono venire meno" (F. Fukujama 2002) se non si costruiscono percorsi efficaci di HTA anche in periferia.

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Damiana Andrulli, medico radioterapista di Matera (capitale europea della cultura per il 2019) con Sante Bruno, radiologo, e Pasquale Di Leo, oncologo medico, dal 2011 ha studi manageriali in sanità; i tre medici lavorano presso l´IRCCS-CROB di Basilicata ove disseminano la complessa HTA, via di sostenibilità della medicina tecnologica postmoderna.

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