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Questa ricerca parte da un presupposto che appare già come dato ovvio nella prima riga della stessa: la Sicilia è posta al centro del bacino Mediterraneo. Lo si ripete qui e lo si rafforza, non solo e non tanto perchè tale collocazione geografica la pone a diretto contatto con tutte le grandi civiltà che ad essa, con il passare dei secoli, trasmettono influssi, quanto perchè il termine centro identifica, nelle coordinate della coscienza il fulcro gravitazionale e il potenziale "termine" dal quale si irradiano o si possono irradiare determinate, nel caso di specie, modalità di altissima strategia politico militare. Certo essa assorbe, assimila, partecipa. Non porta, non da ma prende tutto ciò che può prendere da altre culture, da altri Imperi. Fa proprie tendenze fenicie, greche, romane, bizantine, arabe, normanne, sveve, aragonesi, spagnole e le fa proprie sincretizzandole e costruendo tramite questa sincretizzazione una civiltà sua, paragonabile per unicità, al regno arabo di Spagna nei suoi monumenti, nella sua architettura, in quella sua tolleranza religiosa che nemmeno la Santa Inquisizione riuscirà a scuotere.

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L´autore si è laureato in Storia bizantina a Cà Foscari. Successivamente ha conseguito sempre a Cà Foscari la Laurea Magistrale in "Storia dal medioevo all´età contemporanea" con la tesi esposta in questo volume. Attualmente è iscritto alla facoltà di lettere e filosofia dell´Ateneo parmense.

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